verzini in zuppa di fave con bruschette di pane toscano
Piove da due giorni e da un po’ mi frulla per la testa l’idea di preparare un piatto caldo, invernale. Per ogni Ognissanti mia nonna ci preparava sempre una zuppa a base di fagioli (quelli con l’occhio) e salsiccia. Ecco la piccola rivisitazione di Guud Fuud: Verzini in zuppa di fave con bruschette di pane toscano.
INGREDIENTI per 4 persone
- 250 gr di fave secche
- verzini, 9 (uno in più per la gola!)
- pomodori ciliegia, una decina
- pane toscano
- 1 cipollotto
- 1 carota
- sedano, un gambo
- aglio, 1 spicchio
- un rametto di rosmarino
- 1 litro di brodo vegetale (no dado, fatelo voi!)
- olio evo
- sale
- pepe
COME PROCEDERE
Fate ammorbidire le fave in acqua per una notte. In una pentola a pressione fate imbiondire, in olio evo, mezza cipolla, un gambo di sedano tritato, 6 pomodorini tagliati fini, aglio e unite le fave. Ricoprite con il brodo vegetale (carote, sedano, cipolla, pepe), chiudete e fate cuocere per 35 minuti circa. In un tegame mettete il resto della cipolla, la carota tritata, un goccio di olio evo e fate prendere colore ai verzini (sono salamini tipici della Lombardia fatti con carne fresca di maiale). Quando avranno preso colore unite il rametto di rosmarino, un bicchiere di acqua e fate cuocere per circa 10 minuti a fuoco vivo. Mentre aspettate preparate le bruschette, tostando il pane che successivamente passerete con l’aglio, un giro di olio e una punta di sale. Trascorsi i 35 minuti aprite la pentola a pressione e unite alla zuppa di fave i restanti pomodori e i verzini. Cuocete ancora per 5/10 minuti e servite in una cocottina calda.
ABBINAMENTO
Vino
L’ho abbinato ad un rosso, L’Aldone 2007, una Bonarda della tenuta Le Robinie di Ca d’Agosto.
Birra
La Chouffe, ancora una volta un’ottima birra belga.
SUGGERIMENTO
La pentola a pressione vi permette di dimezzare i tempi di cottura. Se non ne avete una a disposizione, a parte comprarla, considerate circa 1 ora di tempo per la preparazione della zuppa.
9 Comments
cele
novembre 3, 2010spettacolo!!!
e adesso richiedo ad alta voce il COTECHINOOOOOOO!!!!!
Vero
novembre 3, 2010Il tuo blog/sito mi piace tantiiisiimo!!
Belle le foto, meravigliosa e così diversa la grafica!
adesso curioso un po’ tra le ricette, che mi sembrano più che mai invitanti!
Complimenti!
Vero
umbert
novembre 4, 2010immancabili, inevitabili, indispensabili…
mitici “salamini dei morti” che, chiamati cosi
non fà bellissimo..(occhio maliziosi, qui si parla di cucina)hihi
complimenti chef!!
ps: mannaggia quandè che si potranno sentire i profumi on-line!!
abbio depero
novembre 6, 2010Fantastica
Ma la Legge della Cucina dice:
I piatti delle nonne sono sempre inarrivabili
jocelyne valentin
novembre 7, 2010bonjour je reviens des chateaux de la loire ou je suis partie travailee pendant 3jours j’ouvre l’ordinateur c’est divin votre nouveau plat
bonne journee
jocelyne valentin
Guud Fuud
novembre 8, 2010@Abbio. Vero i piatti delle nonne sono insuperabili!
Guud Fuud
novembre 8, 2010@jocelyne. Merci. Tout c’est bien passé?
sigman
novembre 10, 2010Io per una volta CRITICO!
da buon terone è inaccettabile l’accostamento della santissima “fava” ad un grezzo agglomerato di carne di maiale nordico!
🙂
a parte gli scherzetten… e la COTIGA?
JLG
novembre 11, 2010@Sigman. Grazie, ogni tanto ci vuole chi non è d’accordo altrimenti che mondo sarebbe?
La cotiga, per chi non è lombardo o cremasco/cremonese, è la cotenna del maiale. Ho preferito non metterla… in fondo si tratta di una rivisitazione. La ricetta originale prevede anche i famosi fagioli con l’occhio…