Tranquilli non si tratta di una mutazione genetica e nemmeno di un errore di battitura. Forse qualcuno di voi ha già sentito parlare del tonno di coniglio o del tonno di maiale. Ecco, in questo caso ho semplicemente deciso di adottare questa tecnica per preparare del pollo. Non sapete cosa sia? Per farla breve si tratta di metodo di preparazione che, grazie a una cottura lunga e all’uso dell’olio di oliva, rende la carne molto morbida e ne permette anche la conservazione. Con l’aggiunta di qualche erbetta aromatica otterrete un piatto semplice ma assolutamente strepitoso, da provare, per esempio, in un’insalata di stagione o nei tramezzini!

Ecco gli ingredienti che vi servono per 4 persone:

– Un pollo intero
– 1,5 litri o più di brodo vegetale (acqua, olio evo, una carota, un sedano, una foglia di alloro, una cipolla, pepe e sale)
– Abbondante olio evo
– Due spicchi di aglio
– Alcune bacche rosa
– Delle foglie di rosmarino

Cominciamo con l’acqua per il brodo nella quale immergeremo a freddo tutti gli ingredienti, pollo (preventivamente pulito) compreso. Copriamo, mettiamo sul fuoco e dopo circa 30/40 minuti leviamo la foglia di alloro. Proseguiamo la cottura a fiamma bassa e pentola coperta per altre 3 ore circa. Quando la carne risulterà morbida, si dovrebbe sfaldare al tocco, la lasciamo raffreddare lentamente nel brodo per almeno 6 o 7 ore). Una volta raffreddata la disossiamo, se necessario la aggiustiamo di sale, e la mettiamo in un contenitore di vetro alternando gli aromi che abbiamo scelto: carne, pepe, bacche rosa, un pezzetto di aglio (se piace), qualche foglia di rosmarino, peperoncino (sempre se vi piace) e olio evo. Si prosegue così fino a riempire il contenitore che chiuderemo e riporremo in frigorifero. In questo modo il preparato si conserva tranquillamente per 3 o 4 giorni. Utilizzando contenitori di vetro sterilizzati e chiudibili sarà possibile, con un passaggio ulteriore, creare dei vasetti sottovuoto che in questo caso potremo conservare per diverse settimane. Buon gusto!

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2 Comments

  1. franz
    luglio 6, 2012

    Spettacolo! lo proverò così.
    naturalmente non posso esimermi dal dare una piccola variante…
    marinato 48 ore in latte e aromi, cottura al vapore e l’olio solo alla fine per il mantenimento.

  2. GUUD FUUD
    luglio 6, 2012

    Più che una piccola variante questa è un’altra ricetta, tra l’altro molto interessante 🙂
    Quella di immergere la carne nel latte è una pratica molto diffusa anche per il pesce. Conosco uno chef, in realtà più di uno, che fanno la stessa cosa con le capesante. Il risultato è davvero strepitoso e credo sia dovuto alla reazione tra le proteine e gli enzimi del latte, ma non vorrei dire qualche castroneria.

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